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8 | e. salgari |
a forma di palafitte ed i mangli dalle grosse frutta squisite. Tutte quelle piante formavano delle vòlte di verzura così fitte da impedire ai cocenti raggi del sole di penetrarvi.
Chi sa quanti leoni, e quante altre belve riposavano sotto quella fitta e fresca ombra!
Alcune scimmie, dei veri papioni, si agitavano sulle due rive, occupate a dissotterrare le radici bulbose che formano la base del loro nutrimento; e scorgendo la Garonna, la quale risaliva maestosamente il fiume, gettavano acute strida, e salivano sulle cime più alte degli alberi, gettando frutta e rami sul ponte, con grande divertimento dei marinai. Alcune antilopi si dissetavano tranquillamente al fiume, per nulla intimorite alla vista della nave, mentre al di sopra di esse bande di uccelli chiassosi volavano qua e là. Dei pappagalli grigi cicalavano fra i folti rami dei fichi baniani, mentre delle pernici dal collo interamente pelato e dei grossi avvoltoi passavano accanto all’alberatura, gettando grida rauche.
Verso le tre dopo il mezzogiorno, apparvero dei bassifondi.
— Attenzione! — gridò il capitano. — Gettate gli scandagli.
Quattro marinai guidati dall’ufficiale corsero a prora, gli uni a babordo e gli altri a tribordo, per misurare la profondità dell’acqua.
Numerosi banchi di sabbia, assai pericolosi, apparivano di tratto in tratto, e ci volle tutta l’abilità del secondo per mantenere il barco nei canali tracciati dal fondo capriccioso del fiume.
Tutto il giorno la Garonna continuò a salire, spinta dal vento di ovest. Infine, a sera il capitano fece gettar le àncore, temendo di mandare la sua nave in qualche secca pericolosa.
Durante la notte l’equipaggio fu tenuto continuamente sveglio dai paurosi concerti degli abitanti della foresta. Numerose iene si erano radunate sulle rive e schiamazzavano come una banda di negri in preda al delirio. I brontolii, gli scoppi di risa, i fischi e gli ululati lamentevoli degli sciacalli erano talvolta seguiti dai formidabili ruggiti dei leoni.
Al mattino tutti quei rumori cessarono e, quando il sole si levò, la Garonna riprese la navigazione, colle medesime precauzioni del giorno innanzi.
— Fra poco giungeremo al villaggio — disse il capitano al secondo. — Da certi indizi m’accorgo che le abitazioni non devono essere lontane.
— Infatti mi pare di scorgere laggiù delle capanne, — rispose il signor Parry.
— Il baracon, — gridò in quell’istante il marinaio posto in vedetta sulle crocette.
L’equipaggio si precipitò verso prora, dove già si trovavano il secondo ed il capitano.
Colà, su di una riva bassa e coperta di splendidi palmizi, cin-