Pagina:Salgari - Duemila leghe sotto l'America - Vol. II.djvu/79


un cadavere 77


vano trascinate per le campagne e lasciate in secco ad una gran distanza dalla costa.

— Che ondata deve essere stata quella, disse O’Connor.

— E fece molte vittime quel maremoto? chiese Morgan.

— Moltissime, rispose l’ingegnere. Ti basti sapere che dei 4000 abitanti che contava Callao solamente 26 sopravvissero.

— Che strage! esclamò Burthon.

— Ma questo maremoto è ancora inferiore a quello del 1755 che flagellò la costa del Portogallo, continuò sir John. Questa volta si tratta di un’onda alta diciasette metri, dico diciasette, la quale entrata nel fiume Tago andò a frangersi contro le case di Lisbona demolendole come se fossero di carta.

— Un’onda alta diciasette metri!.... esclamò Morgan.

— Sì, Morgan. Questa muraglia liquida diciotto volte risalì la costa del Marocco e il contraccolpo fu sentito in Olanda, in Germania, in Danimarca, in Norvegia, in Inghilterra, alle isole Canarie e perfino in America.

— Anche in America?

— Sì, Morgan. Alle Antille l’oceano si sollevò cinque o sei metri.

— Ma questi maremoti sono veramente spaventevoli.

— E non ho ancora terminato. Nel 1783 un’altra onda, causata pure da una scossa di terremoto, in un lampo spazzava 2000 persone che si trovavano riunite sulla sponda di Scilla, indi entrava in Messina, una grande e bella città della Sicilia, affondava tutte le navi ancorate nel porto e rovinava gran numero di palazzi e di case uccidendo 12,000 persone.