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108 | capitolo xxvi. |
— Il Titicaca.
— Sono nel Perù adunque?
— L’hai detto. E che fai lassù?
— Te lo dirò. Ricevimi nel tuo canotto e ti darò un regalo.
— Scendi, bianco.
Sir John si strappò di dosso i pochi stracci che lo coprivano, si legò ai fianchi la bisaccia di pelle contenente le sue note, la sua bussola e il suo cronometro e si gettò nel lago. Con quattro bracciate raggiunse il canotto.
Un indiano alzò su di lui una scure pronto a fendergli il cranio, ma il capo gli arrestò il braccio e aiutò l’ingegnere a salire nella barca.
— Non temere, gli disse poi.
— Dove mi conduci? chiese sir John.
— Al mio villaggio, rispose il capo mostrandogli un punto biancastro che spiccava sulla vetta di un monte.
Poi fece un gesto. Gli indiani ripresero i remi e il canotto si rimise in viaggio dirigendosi verso le sponde settentrionali del lago.