Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
72 | capitolo ix. |
brutta macchina che si chiama la ghigliottina, disse sir John.
— Lo credo, signore. Ma, ditemi, se si tronca la testa ad un uomo, si spegne subito la vita?
— No, a quanto pare. Infatti, se levi il cuore ad un decapitato, lo vedi palpitare ancora e talvolta per cinquanta o sessanta secondi.
— Corbezzoli!
— Il signor Petitgand, al Giappone, assistette ad una decapitazione. La testa del condannato, portata via da un vigoroso colpo di catane (specie di larga scimitarra) cadde sulla sabbia, ma in maniera che la ferita aderiva al suolo impedendo così l’uscita del sangue. Gli occhi del giustiziato si fissarono sul signor Petitgand che era vicinissimo, lo seguirono per qualche tratto poi si spensero tutto d’un colpo.
— E come era la faccia di quel giapponese? chiese Morgan.
— Orribilmente alterata. Esprimeva una straziante angoscia, come di uno che è in istato di asfissia acuta. Anzi il signor Petitgand vide la bocca aprirsi e poi chiudersi.
— È sorprendente, signore, disse il macchinista. Staccata la testa la morte dovrebbe essere immediata.
— E tornando indietro, la carne del polipo è buona a mangiarsi? chiese O’Connor che pensava alla sua cucina.
— Ti piace la carne del caimano?
— No! no! Puzza orribilmente da muschio.
— La carne del polipo non è diversa da quella del caimano.
— Che disgrazia! C’era lì tanta roba da nutrirci per sei mesi.
— Orsù, basta, disse sir John, abbiamo chiac-