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32 | capitolo iv. |
CAPITOLO IV.
Il Maelstroom.
I boscelli e le funi erano a posto. Le guide, sotto la direzione dell’ingegnere, legarono i colli e a quattro alla volta li calarono in fondo all’abisso dove Morgan, Burthon e O’Connor gli slegavano e li disponevano in bell’ordine.
Il lavoro durò tre buone ore, durante le quali giunsero i negri col restante del carico che fu pure calato nel Maelstroom. Alle sei del mattino tutto era terminato. L’ingegnere consegnò al capo delle guide duemila dolleri e altrettanti al capo dei negri, si fece giurare da tutti di conservare il più assoluto silenzio, poi, fatti levare i paranchi e stretta la mano a quanti gli erano vicini, si mise a cavalcioni della sbarra che aveva servito di discesa ai suoi compagni.
— Signore, disse il capo delle guide prima di dare ordine ai suoi uomini di svolgere la fune. Dovrò ritirare anche questa corda?
— Sì rispose l’ingegnere.
— E se sarete costretto a ritornare pel Maelstroom?
— Odimi attentamente. Se non ti rincresce ti recherai ogni giorno, verso il mezzodì, sull’orlo di questo abisso e se udrai dei colpi di fucile calerai una fune.