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la caverna del mammouth | 27 |
— Cinquemilatrecento chilogrammi.
— Cinquemilatrecento chilogrammi! esclamò il cacciatore sbarrando gli occhi. In che consiste questo carico?
— In un battello a vapore, tutto d’acciaio, per salire o scendere il fiume segnato dal documento.
— Ma come faremo a calarlo nel Maelstroom?
— È a pezzi e ogni pezzo non pesa più di sessanta o settanta chilogrammi. Anche la macchina è smontata.
— E il resto del carico?
— È formato dai viveri, carbone, olio per le lampade, armi, vesti, apparecchi Rouquayrol...
— Apparecchi Rouquayrol?
— Nel nostro viaggio dovremo forse affrontare certi luoghi ove l’aria non sarà respirabile.
— Avete pensato a tutto, signore. E chi ci aiuterà a far scendere il carico e a trasportarlo sull’orlo dell’abisso?
— Le guide e cinquanta negri che ho fatti venire dalla piantagione di un mio amico ci presteranno man forte. Ora va a chiamarmi il capo delle guide.
Un’ora dopo il capo delle guide della caverna si presentava all’ingegnere e aveva con questi un lungo colloquio, dopo di che si recavano tutti e due a visitare il misterioso abisso e a collocare alcuni paranchi che dovevano servire a calare il carico.
La stessa sera l’ingegnere offriva alle guide e ai cacciatori un lauto pranzo in un elegante salotto di uno dei migliori alberghi. Alle 9 la brigata lasciava la tavola e si recava alla caverna presso la quale stava fermo un gran forgone tirato da sei vigorosi cavalli e circondato da cinquanta robusti negri. In quel forgone c’era l’in-