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14 | capitolo ii. |
— Fratello, quello che io non ho fatto potete farlo voi.
— Io!...
— Sì, voi. Io vi dirò dove si trova la cassetta, esaminerete il documento, andrete a scoprire il tesoro, darete la metà alla mia tribù e l’altra la terrete voi.
— Rifiuto, Smoky.
— Perchè rifiutare? chiese l’indiano con dolce rimprovero.
— Non ho bisogno di denaro, Smoky. Però ti prometto che se scoprirò il tesoro lo darò intero alla tua tribù.
L’indiano scosse il capo.
— Mio fratello mi ascolti. Da voi ebbi sempre degli aiuti, lasciate quindi che vi regali anch’io qualche cosa.
— Ma forse la somma che tu vuoi regalarmi è immensa.
— La dividerete con Burthon, O’Connor e Morgan. Anch’essi mi hanno fatto del bene.
— Accetteranno essi?
— Sono poveri cacciatori che affrontano ogni giorno la morte per vivere. Fratello, giuratemi che compirete le mie ultime volontà.
— Ebbene, lo giuro.
— Grazie, grazie, mormorò Smoky. Ora ascoltatemi attentamente.
Cercò di alzarsi un po’, ma ricadde senza forze mandando un sordo gemito.
— La morte si avvicina, rantolò. Ascoltatemi, ascoltatemi.... Dietro la mia capanna... c’è un sentiero che mena... nella foresta.... Lo percorrerete tutto... finchè troverete un acero tagliato a mezza altezza... piegherete a destra... conterete quindici passi...; ascoltatemi... ascoltatemi...: poi