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12 | capitolo ii. |
CAPITOLO II.
Il tesoro degli Inchi.
Tornò alzarsi, bevette alcune sorsate d’acqua zuccherata, poi, prendendo le mani dell’ingegnere e fissando su di lui gli occhi che a poco a poco si appannavano, con voce rotta e rantolosa, fece la seguente narrazione.
— «Or sono molti anni, al principiare del mese delle foglie pendenti1, mio padre, che era un gran sachem2 della tribù dei Shawani, mi chiamava nella sua capanna. Aveva ricevuto tre colpi di scure nel petto in un combattimento contro alcuni guerrieri e stava per spirare.
«Al suo fianco stavano due cassette di ferro molto vecchie, coperte di ruggine, che senza dubbio fino a quel giorno aveva tenute sepolte sotto terra.
«Figlio mio, mi disse, fra poco io comparirò dinanzi al Grande Spirito. Ti lascio i miei cavalli, il mio fedele tomahawack3, il mio fucile e queste due cassette che custodirai gelosamente.
«Esse contengono dei documenti molto vecchi lasciatimi da mio padre che gli ebbe pure da suo padre. Se un giorno la nostra tribù soffrirà