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74 al polo australe in velocipede


— Ohe!... Della Stella Polare! Wilkye! Linderman! Capitano Bak! Ove siete voi?...

Una terza detonazione e più distinta giunse ai suoi orecchi. Ormai non v’era più alcun dubbio: a bordo della goletta si erano accorti della sua scomparsa e ritornavano a tutto vapore per ritrovarlo.

Bisby, che si sentiva mancare rapidamente le forze, raddoppiava le grida e si teneva disperatamente attaccato all’albatros.

Passarono alcuni minuti d’angosciosa aspettativa pel disgraziato naufrago, poi in mezzo al nebbione distinse una massa oscura sormontata da due punti luminosi e udì un quarto sparo. Gettò un ultimo grido:

— Aiuto.... Wilkye!....

Una voce tuonante, quella del capitano Bak, vi rispose:

— Coraggio!... Giungiamo!...

La Stella Polare si era arrestata ad una gomena di distanza. Poco dopo una scialuppa montata da cinque uomini, veniva calata in mare e raggiungeva Bisby proprio nel momento in cui questi, completamente assiderato ed esausto di forze, stava per abbandonare l’albatros.

— Mio povero amico! disse una voce.

— Wil...kye... borbottò Bisby. Gra...zie... ami...co.

Quattro braccia vigorose lo afferrarono e non senza fatica lo trassero nell’imbarcazione. Il disgraziato accennò l’albatros.

— Vo...glio... man...giarmelo, rantolò. Brrr!... Che fred...do... orri...bile!...

Poi le forze gli vennero meno e cadde fra le braccia di Wilkye.

La scialuppa ritornò rapidamente a bordo e fu issata sulla Stella Polare, insieme agli uomini che la montavano.