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capitolo vi. - i furori del capo horn 51


— Forse perchè appartengono ad un’altra specie e forse in causa del clima che è più freddo e dei patimenti, vivendo come le bestie selvagge ed essendo sempre alle prese colla fame, rispose Wilkye.

— Sono almeno uomini belli?

— Sono i più brutti della razza umana ed i più miserabili. Fra poco ne vedremo qualcuno costeggiando la Terra del Fuoco ed avrete occasione di persuadervene.


CAPITOLO VI.

I furori del Capo Horn.

Il 17 novembre la Stella Polare, che affrettava la marcia per raggiungere le regioni polari prima del solstizio di estate, che in quelle desolate terre scade il 21 dicembre, si trovava già nei paraggi dello stretto di Magellano.

In sole trentadue ore, tenuto conto del tempo impiegato a uscir dai canali delle isole Falkland, entro i quali aveva dovuto diminuire considerevolmente la velocità, aveva superato la distanza che divide Porto Egmont dalla punta meridionale della Patagonia, che è di quattrocentocinquanta chilometri.

Lo stretto di Magellano, scoperto nel 1520 dal celebre navigatore omonimo che per primo compiè il giro del mondo, dalla parte dell’Oceano Atlantico ha una larghezza di chilometri cinquantuno fra i capi di Las Vergines e di Espirito Santo, mentre verso il Pacifico è largo cinquantasei fra i capi Pilares e Vittoria. La sua lunghezza è invece di cinquecentotredici chilometri, descrivendo molte curve.