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capitolo v. - le coste della patagonia | 43 |
contano i bastimenti che lo caricano per conto di grandi piantatori delle Antille, delle isole Mascarene e delle Indie orientali. Esso ha la proprietà di raddoppiare o di triplicare i raccolti.
— E vengono qui a caricarlo?
— Alcune navi sì, ma i grandi depositi si trovano alle Chincha, isole situate presso le coste del Perù.
— Ma chi produce quel prezioso concime?
— Vedete volare laggiù, presso quelle isole, quegli stormi di uccelli? Sono sarcillos, piqueros, gaviotas, alcatraces, paiaros ninos, patillos, ecc., e sono loro che depongono il guano.
— Non vi comprendo bene, Wilkye. Ho la testa un po’ dura io.
— Mi spiegherò meglio. Quei milioni di uccelli, che appartengono alla specie marina, pescano, si rimpinzano di pesci, poi tornano sulle isole e cominciano una lenta e laboriosa digestione, poichè vi sono alcuni che sono così ghiotti, che non si possono muovere per lunghe ore e altri che sono costretti a rigettare dei pesci interi. Formano in tal modo degli strati di sterco, i quali, cogli anni, si alzano gradatamente e si fossilizzano. Non piovendo quasi mai in queste regioni australi, quegli escrementi si condensano e si comprimono, senza che ne vada perduta una sola particella. In tal modo a poco a poco si formano dei veri huaneras, cioè delle cave di guano. Basta solo che gli uomini vadano a lavorarle.
— Cosa facile, poichè suppongo che quegli escrementi non siano molto resistenti.
— È vero, ma l’estrazione è difficile, Bisby. Fra quei depositi, allorchè sono lavorati, s’innalza una polvere gialla e salina e tali esalazioni ammoniacali da asfis-