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30 | al polo australe in velocipede |
— Ed anche voi, signor Wilkye. Voglio vedere cosa faranno i vostri velocipedi fra le nevi e quando la temperatura scenderà a 40° o 50° sotto lo zero.
— Mi basteranno pochi giorni per toccare il polo.
— Lo vedremo, disse l’armatore, con ironia. Orsù, dove dovrò sbarcarvi?
— Se non vi rincresce, alla Terra di Graham, al di là dello stretto di Bismark, di fronte alle isole Krogman, Peterman e Boot.
— Non sarete che al 65°.40' di latitudine, ossia ad una distanza di mille cinquecento e ottanta miglia dal polo. Come farete a percorrere una simile distanza coi velocipedi, che non possono portare un bagaglio pesante?
— Ho pensato a tutto, signor Linderman, ed ho tutto calcolato scrupolosamente.
— Ma dei vostri sei marinai che avete imbarcati, cosa farete?
— Mi seguiranno.
— Al polo?
— Non ho questa pretesa, ma mi aiuteranno nell’impresa.
— Ma voglio venire anch’io al polo, disse Bisby.
— Ci vorrebbe una macchina apposita per portarvi, disse Wilkye, ridendo. Resterete coi miei marinai.
— Ci verrò, vi dico. Le mie gambe sono solide e ci andrò a piedi.
— Con quel freddo? disse l’armatore, ironicamente.
— Ho la mia pelle di bisonte.
— Vi farà molto!
— E vorreste che io rimanessi indietro? Voglio vederlo anch’io, questo famoso polo.
— Ma cosa credereste di vedere? chiese Wilkye.
— Io non lo so, poichè non m’intendo che di carni