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capitolo xxvii. - il ritorno | 259 |
CAPITOLO XXVII.
Il ritorno.
Malgrado che la situazione già disperata di quegli uomini si fosse aggravata per l’abbandono dei marinai americani ed un disastro più tremendo li minacciasse (essendo ormai sfumata la speranza di trovare ancora dei viveri alla capanna), pure non si perdettero ancora d’animo.
Wilkye li guidava, Wilkye si preparava ad affrontare coraggiosamente l’avverso destino, e l’energia di quell’uomo aveva rialzato il morale di tutti quei disgraziati. Volevano anch’essi lottare fino all’estremo delle loro forze, prima di cedere.
Fu deciso di abbandonare il primiero progetto, ora che alla capanna altro non potevano trovare che un ricovero, e di tentare di raggiungere, colla maggiore celerità, la costa più vicina, nella speranza di trovare sulle spiagge delle foche e degli uccelli marini.
Si divisero in due drappelli: il primo comandato da Wilky era composto di Blunt e Bisby il quale malgrado tante sofferenze era ancora valido, e di due dei più robusti marinai; il secondo comandato da Peruschi comprendeva Linderman e tutti gli altri più o meno invalidi.
Il primo doveva affrettare la marcia per procurare i viveri; il secondo doveva avanzare in proporzione delle sue forze.
Alle 4 pom. Wilkye ed i suoi compagni lasciavano