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238 | al polo australe in velocipede |
scavarono la neve che vi stava sotto, facendo una larga buca. Ben presto misero allo scoperto un secondo pezzo di legno che pareva appartenesse al fasciame di una scialuppa e che era inchiodato sul primo, formando una croce.
Wilkye e Blunt si guardarono l’un l’altro in viso, in preda ad una viva ansietà.
— Qualcuno è sepolto qui, disse Wilkye.
— Uno dei nostri forse?..... I navigatori antartici che ci precedettero, hanno mai esplorato questa parte del continente?
— No, che io lo sappia e.....
Si era bruscamente interrotto e si era precipitato verso la croce, pulendola della neve gelata che la incrostava. Un nome, inciso rozzamente colla punta d’un coltello, apparve ai suoi occhi.
— William Bak!..... esclamò.
— Il capitano della Stella Polare?..... chiese Blunt, impallidendo.
— Sì, egli riposa qui.
— È morto!.....
— E da pochi giorni; ecco la data: 20 febbraio 1893.
— Quale dramma si è svolto sulla Terra Alessandra?... Che la Stella Polare sia stata schiacciata dai ghiacci, signor Wilkye?.....
— Lo temo, Blunt, ed i superstiti tentano ora di raggiungere la nostra capanna.
— E Linderman, sarà ancora vivo?
— Chi può dirlo?
— Cosa accadrà di noi, ora che la Stella Polare è perduta?
— Ci rimane la scialuppa.
— Ma potrà contenere le due spedizioni riunite?