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capitolo xxii. - il polo antartico | 211 |
Nel 1820 il nostro compatriota Morrel giunge a 70° 14' di latitudine asserendo di aver scoperto il mare libero, ma pochi vi prestano fede e con ragione, esistendo qui un continente impenetrabile alle navi.
Nel 1822 Palmer, cacciatore di foche, scopre la costa che porta il suo nome e, nel 1825 Powell, scopre le Orcadi Australi, ma i ghiacci lo arrestano al 62° di latitudine. Nello stesso anno un altro pescatore di foche, l’inglese Weddell visita le Orcadi, le Nuove Shetland, la Terra di Sandwik già conosciuta da Cook, si avanza fra i ghiacci fino a 74° 15' di latitudine e il 34° 71' di longitudine. L’inverno lo costringe al ritorno, dopo aver scoperto due altre isole, quelle di Denin e di Marsereen, ma queste non vennero più ritrovate e si crede che abbia scambiato delle enormi montagne di ghiaccio per delle isole.
L’inglese Foster nel 1829, dopo aver scoperto l’isola Decéption, prende possesso delle terre australi a 63° 21' di latitudine e 66° 27' di longitudine.
Biscoë, col brik Tuba, nel gennaio 1831 scopre le terre d’Enderby fra il 60° e 70° di latitudine, vede l’isola Adelaide, e nel 1833 giunge su di una costa che chiama Terra di Graham.
L’inglese Balleny salpa per le regioni australi nel 1839, scopre le cinque isole che portano il suo nome, segue i ghiacci galleggianti, scopre la Terra Sabrina e avanzandosi più oltre si trova chiusa la via da monti che egli credeva di ghiaccio e che invece più tardi, Dumont d’Urville, riconobbe per monti del continente polare situati sulla costa Clarie.
Contemporaneamente l’inglese Wilkes ed il francese Dumont d’Urville tentarono pure di giungere sul continente australe. Quest’ultimo poi che era partito nel 1838 colle cor-