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flotta olandese che era stata chiusa fra i ghiacci del Texell.

— Un bel caso! esclamò Blunt. La cavalleria che prende una flotta! Si è mai udita una cosa simile? Quale sorpresa per gli equipaggi olandesi!

— Basta, signori, disse Peruschi. L’arrosto è pronto e vi assicuro che è migliore di un pezzo di maiale.

Si assisero sulle pelli ed assalirono vigorosamente l’arrosto il quale fu, ad unanimità, dichiarato squisito.

Alle 9, Wilkye e Blunt si avvolgevano nelle loro coperte e si addormentarono sotto la guardia di Peruschi a cui spettava il primo quarto.


CAPITOLO XXI.

Le pressioni dei campi di ghiaccio.

Nessun pericolo era venuto a turbare quel primo quarto di guardia. Una calma assoluta ed un silenzio profondo regnavano sull’immensa pianura e nessun orso si era mostrato in alcuna direzione.

Il sole, dopo d’aver tinto di rosso il campo di ghiaccio, era tramontato, lasciando brillare le stelle, e quell’ammirabile croce del sud, che in quelle regioni indica il polo australe.

Blunt, a cui toccava il secondo quarto, ben avviluppato nella sua coperta di lana, si era seduto fuori della tenda col fucile fra le ginocchia, per vegliare sui compagni che russavano tranquillamente, distesi sulle loro pelli d’orso.

Era già trascorsa un’ora, e verso il nord cominciava