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184 | al polo australe in velocipede |
— E la temperatura normale sarebbe invece?
— Per gli uomini dai venti ai trent’anni la temperatura della pelle varia fra i 29° 5 e i 32° di Celsio.
— C’è una bella differenza quindi fra quella delle mani e del naso e quella del corpo, disse Peruschi. La parte più calda quale sarebbe invece?
— La pelle di quelle parti del corpo sotto la quale si trovano i muscoli, mentre la più fredda è sempre quella che copre le ossa ed i nervi.
— Aumentando l’età dell’uomo, scema la temperatura della pelle?
— Sì, ed è per ciò che i vecchi amano più la stufa che i giovani. Basta, amici: una tazza di thè bollente e poi ripartiamo colla massima velocità, poichè il petrolio sta per finire.
La macchina era sotto pressione e pareva impaziente di ripartire. Sorseggiarono il thè per riscaldarsi, si calarono i cappucci sul viso per difendersi dall’aria freddissima che soffiava dal sud e si slanciarono attraverso alla interminabile pianura con una velocità di ventotto miglia all’ora.
Se nessun ostacolo veniva ad interrompere quella corsa, e se il petrolio non veniva a mancare, alla sera potevano rizzare le tende a breve distanza dal polo.
Disgraziatamente però la provvista di petrolio spariva rapidamente. A mezzogiorno non ne rimanevano che pochi litri e la macchina diminuiva di pressione.
Furono gettati tutti nel fornello. La macchina, che aveva cominciato a rallentare, riprese la corsa sbuffando e fischiando, salendo e discendendo a precipizio gli avvallamenti del suolo e scuotendo fortemente gli esploratori, che faticavano non poco a mantenersi sui loro sedili.
Ben presto la velocità divenne vertiginosa: filavano