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182 al polo australe in velocipede


Guai se l’inverno polare avesse sorpreso gli audaci esploratori nella loro ritirata!... Forse nessuno avrebbe potuto raggiungere la costa ed i compagni che li attendevano nella capanna.

Il 27, cioè dopo due giorni di corsa rapidissima, gli esploratori passavano il 78° 9' 30" di latitudine, il punto più inoltrato verso il sud, toccato dai navigatori antartici che li avevano preceduti in quelle regioni. Lo stesso giorno, scorsero, con loro grande sorpresa, una grossa banda di Chloephaga antartiche, che filava rapidamente verso il sud.

Quei volatili che sono grossi come oche, di forme eleganti, colle penne candidissime nei maschi e nere ma listate di bianco nelle femmine, vivono in prossimità delle coste o presso i laghi. Come mai si dirigevano verso il sud, invece di fuggire verso il nord?

— Che al polo australe esista realmente il mare libero come si suppone che vi sia al polo artico? si chiese Wilkye. Ma allora questo continente dovrebbe avere dei canali interni.

— L’hanno mai veduto questo mare libero, gli esploratori antartici? chiese Peruschi.

— Come vi dissi, il baleniere Morrell asserì di aver scoperto un mare libero nel 1820, al 70° 14' di latitudine, ma nessuno ha prestato fede a ciò che lasciò scritto.

— Credete che esista voi?

— No, disse Wilkye, con profonda convinzione.

— Se esistesse, potremmo incontrare la spedizione inglese.

— Non speratelo, Peruschi. Lo sgelamento è mancato quest’anno e la Stella Polare deve trovarsi imprigionata fra i ghiacci.

— Ma quegli uccelli? Perchè si dirigono al sud?