Pagina:Salgari - Al polo australe in velocipede.djvu/18

10 al polo australe in velocipede


destro, robusto, può giungere al polo; in altrettanti voi ammetterete che possa ritornare.

— Ma i viveri, la tenda, la cucina per riscaldarsi le vivande...

— Si possono portare, signor Linderman.

— Non datemi da bere delle frottole. Vorrei vedere anch’io alla prova i vostri soci del Club velocipedistico.

— Vi dico che riuscirebbero meglio di una rapida nave.

— Storie!

— Sono pronto a dimostrarvelo coi fatti mentre voi, signor inglese, non osereste farlo! esclamò l’americano, riscaldandosi.

Il signor Linderman impallidì, poi s’alzò e, percuotendo per la seconda volta il tavolo, esclamò:

— È una sfida che voi, signor americano, gettate a me?

— Prendetela come volete, mi troverete sempre pronto.

— Credo che siate ricco, voi.

— Almeno così si dice.

— E che abbiate del tempo da perdere.

— Sì, signor Linderman.

— E che non abbiate tanto cara la vostra pelle.

— Peuh!... L’ho giuocata tante volte!...

— E ci tenete?

— A cosa, signor Linderman?

— Ad andare al polo?...

— Scherzate? chiesero gli astanti.

— No, parlo seriamente, disse l’inglese con voce grave. Io andrò alla scoperta del polo con una delle mie navi che fila venti nodi all’ora e voi, se non avete paura, ci andrete coi vostri velocipedi.

— Sia!...

— Fra otto giorni metterò a vostra disposizione la mia nave e andremo a sbarcare sulle terre australi.