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8 | al polo australe in velocipede |
— Ma, disse uno dei bevitori, che non si possa proprio andarci al polo, signor Linderman?
— Sì e no.
— Eh!... esclamò Wilkye.
— Sì e no, ripetè l’inglese. Io dico che, finchè cercheranno di andarvi con delle navi che camminano come le lumache, le lasceranno fra i ghiacci.
— Vorreste andarci a piedi? chiesero alcuni.
— No, lo scorbuto, le fatiche, i grandi freddi ridurrebbero i marinai in tali condizioni, da non poter avanzare per lungo tempo.
— E allora?
— Io sono convinto che con una nave rapidissima si potrebbe giungervi.
— Vorrei vederla alla prova, disse Wilkye. Io invece affermo che solo con dei velocipedi montati da uomini robusti si potrebbe raggiungere il polo.
Un oh! di sorpresa echeggiò nella sala, a quella strana affermazione. Il signor Linderman proruppe invece in una clamorosa risata.
— Si è mai udita una cosa simile! esclamò. Ma voi impazzite, signor Wilkye...
— Con vostro permesso, non ancora.
— Ma vi pare!...
— Cosa vi trovate di così strano? Ragioniamo, signor Linderman.
— Ma fin che lo desiderate. Sarei curioso di conoscere il vostro sbalorditivo progetto.
— Una nave credete che possa spingersi fino all’80° di latitudine?
— Sì, se la stagione è propizia.
— Quale distanza corre dall’80° di latitudine al polo?
— Dieci gradi.....