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capitolo xvi. - la partenza pel polo | 147 |
CAPITOLO XVI.
La partenza pel Polo.
Bisby, dimenticando la futura cena, si era dato ad una rapidissima fuga cercando di scalare i ghiacci del fiord, ma nessuno dei suoi compagni l’aveva seguito, anzi ridevano a crepapelle senza pensare a ricaricare le armi. Il negoziante, vedendo che non si muovevano, e credendo che non l’avessero compreso, si arrestò gridando:
— Ma fuggite, disgraziati!... Ho udito a ruggire dei leoni!...
Un fragoroso scoppio di risa, fu la risposta.
— Ridete?... gridò egli, stupito.
— Vi è da ridere per ventiquattro ore, pauroso esploratore, disse Wilkye. Credete di essere nel deserto del Sahara?
— Ma non udite questi ruggiti?
— Sì, Bisby, e vi dirò anzi, che promettono una cena migliore di quella guadagnata ora. Vi piacerebbe una frittura di fegato o di cervello?
— Di leone?
— Sì, ma marino, o se vi piace meglio, di foca.
— Ma ruggiscono come i leoni, le foche di questo paese del gelo?
— Sì, Bisby, ma non sono pericolose, anzi si possono ammazzare a colpi di bastone.
— Allora andiamo ad ucciderle.
— Adagio, o fuggiranno.