Pagina:Salgari - Al polo australe in velocipede.djvu/145


capitolo xiv. - la separazione 137


— Voi mi spaventate.

— Non ho questa intenzione, vi dico solo per prudenza di essere economo. In questa regione non vi sono provveditori, ci possono toccare centomila disgrazie, possiamo essere costretti a passare fra questi ghiacci dei mesi e forse qualche anno.

— Ma allora cosa accadrà di noi! esclamò Bisby, impallidendo. Corro il pericolo di tornare in America secco come un merluzzo, anzichè grasso come un elefante marino, e di farmi espellere dalla Società degli uomini grassi, anzichè diventarne il presidente.

— Tutto può accadere in questo continente, che non ha un solo abitante che ci possa soccorrere. Spero però di compiere la spedizione in breve tempo e di lasciare queste regioni prima che il tremendo inverno ci piombi addosso.

— Ma quali sono adunque i vostri progetti? Noi tutti li ignoriamo.

— Sì, spiegatevi, dissero tutti.

— Servite quel punch che fiammeggia, disse Wilkye a Bisby, poi accendete le pipe e vi spiegherò ogni cosa.