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4 | al polo australe in velocipede |
— Scozzese, rettificò il signor Linderman.
— È tutt’uno per noi. Dunque vi dicevo che si discuteva sul naufragio della spedizione di sir Beniamino Leight Smith.
— È andata a picco l’Eira? chiesero tutti, con una certa emozione.
— Gli ultimi dispacci hanno recato l’annuncio, che i superstiti della spedizione sono stati raccolti nello stretto di Matotekine.
— Quando?
— Il 25 agosto, disse Wilkye.
— È vero, signor Linderman? chiesero parecchie voci.
— Sì, rispose seccamente l’inglese.
— Ma chi è, innanzi a tutto, questo signor Beniamino Leight Smith? chiese l’onorevole membro degli uomini grassi. Io vi ho detto che non m’intendo...
— Che dei prezzi della carne salata, lo sappiamo, signor Bisby, rispose un bevitore.
— Sì, narrate, signor Wilkye, dissero gli altri. Manchiamo dei particolari della spedizione.
— Lasciatemi vuotare la mia tazza di birra e vi narrerò ogni cosa.
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Questa discussione, che minacciava di diventare molto acre fra il signor Linderman e il signor Wilkye, aveva luogo in uno dei locali della sezione della Società geografica americana di Baltimora, la sera del 26 ottobre dell’anno 1892.
Questa sezione, che contava fra i suoi membri i più ricchi yankees della città, armatori, geografi, esploratori, negozianti che si piccavano di occuparsi di scoperte geografiche, quantunque ignorassero l’esistenza di qualche continente, ogni sera era popolatissima, essendo in quel tempo assai fiorente.