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74 | paolo e virginia |
paolo
Quanto sono disfortunato! Tutto mi è avverso. Io sono dunque condannato a strascinare la vita lavorando bassamente lungi da Virginia! e qui mandò un alto sospiro.
il vecchio
Iddio sia il vostro unico protettore, l’uman genere sia la vostra nobiltà, a questi siate fermamente affezionato. I grandi, i nobili, i popoli, i re hanno i loro pregiudizj e le loro passioni; per servirli bisogna molte volte darsi al vizio: ma Iddio, ma il genere umano non domandano altro che virtù.
Ma ditemi, di grazia, e perchè volete voi essere distinto dal restante degli uomini? Questo desiderio non è consentaneo alla natura, giacchè se lo avesse ogni uomo, ogni uomo sarebbe in guerra col suo vicino: contentatevi di adempiere il vostro dovere nella condizione in cui la provvidenza ha voluto porvi; benedite la fortuna che vi concede d’essere indipendente dal pensare altrui, più felice de’ grandi ai quali è forza riporre la loro felicità nell’opinione de’ piccoli, e più felice di questi che sono destinati a strisciare sotto i grandi per guadagnarsi il pane. Voi siete posto in una terra ed in uno stato, in cui potete procurarvi sostentamento senza essere costretto nè ad ingannare, nè ad adulare, nè ad avvilirvi, come fanno in Europa quasi tutti quelli che vogliono far fortuna; la vostra condizione non vi rende impossibile nessuna virtù; voi potete impunemente essere buono, veritiero, franco istrutto, paziente, temperante, casto, indulgente, pio; qui non v’è chi metta in derisione la vostra fiorente saviezza. Il cielo vi ha dato libertà, salute, una coscienza netta, ed amici. I re, de’ quali ambite il favore, sono, credete a me, meno felici di voi.
paolo
Ah! mi manca Virginia! e senza lei io non ho nulla, con lei io avrei tutto. In lei sta la mia nobiltà, la mia gloria e la mia ricchezza. Ma, in conclusione, poichè sua zia non vuol maritarla che ad un uomo di gran nome, collo studio e coi libri si acquista sapere e ce-