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rotto a mano a mano dai sassi e convertito in spuma. In quel luogo il tumulto delle acque manda mille suoni confusi, che, portati dal vento nel bosco, ora si perdono in lontananza, ed ora avvicinandosi rapidamente, vengono ad assordare, somiglianti al frastuono di molte campane. L’aria messa continuamente in moto dall’impeto della corrente, mantiene sulla sponda di quel fiume, ad onta degli ardori estivi, un verde ed una frescura tale, che il simile non si può godere quasi mai in quest’isola nemmeno salendo sulle cime dei monti.

Poco quindi lontano è una rupe discosta sì dalla caduta di quelle acque, che il grande romore non vi aggiugne, è sì vicina che se ne può godere la vista, il fresco ed un grato susurro. Qualche volta ne’ dì caldissimi noi andavamo a desinare all’ombra di quella rupe, la signora De la Tour, Margherita, Virginia, Paolo ed io. E siccome Virginia volgeva sempre al bene altrui le sue azioni anche più comuni, ella non mangiava un frutto ne’ campi senza piantar quindi il suo nocciolo od i granelli. «Ne verrà, diceva ella, una pianta, che darà i suoi frutti a qualche viaggiatore, o se non altro ad un uccello». Un giorno dunque, avendo ella mangiato una papaja al piè di quella rupe, pose ivi in terra la semente di quel frutto; poco appresso vi spuntarono molte papaje, fra le quali ve n’avea una femmina, vale a dire di quelle che danno frutto. Quell’albero non arrivava al ginocchio di Virginia quando ella partì; ma siccome egli viene rapidamente, due anni dopo erasi levato da terra venti piedi, ed il suo fusto mostrava sulla cima più giri di frutti maturi. Paolo, essendo passato per colà a caso, fu tutto lieto di vedere quel grande albero uscito da un granello, piantato, come egli aveva veduto, dalla sua cara; ma nello stesso tempo lo colse una fiera malinconia, alla vista di quel testimonio della lunga di lei lontananza. Gli oggetti che ci stanno sempre sott’occhio non ci danno punto a conoscere la rapidità del viver nostro, essi invecchiano con esso noi d’un tenore insensibile. Ma se alcuno all’improvviso ne rivediamo che da qualche anno non si fosse veduto, quel ne avverte della prestezza con cui scorre la corrente de’ nostri giorni. Paolo fu tanto meravigliato e tanto contristato al vedere quella grande pa-