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66 | paolo e virginia |
denza; tanto più che in qualche romanzo avea veduto prendersi a gioco il tradimento, e come che sapeva che tali libri contenevano quadri molto fedeli de’ costumi europei, temette non forse la figlia della signora De la Tour vi si fosse guasta a punto di porre sotto i piedi i suoi antichi impegni. Le cognizioni ch’egli aveva acquistate, lo facevano ormai infelice, e s’accrebbero molto più i suoi sospetti al vedere arrivati qui dall’Europa molti legni nello spazio di sei mesi, senza che alcuno avesse recata novella di Virginia.
Quel giovinetto infelice veniva spesso da me col cuor fra le spine, cercando che io colla mia sperienza del mondo confermassi o distruggessi i suoi sospetti.
Io abito, ve l’ho già detto, lontano di qui quattro miglia circa in riva ad un fiumicello che scorre a fianco del monte Lungo. Passo colà i miei giorni senza moglie, senza figli e senza servi. Dopo la rara fortuna di trovare una buona compagna, lo star solo è la vita meno infelice. Chiunque ha avuto grandi ragioni di dolersi degli uomini tende a star solo, ed è cosa che merita riflessione il vedere che tutti i popoli infelici per le loro opinioni, pei loro costumi, ovvero pei loro governi hanno dato numerose classi di cittadini al celibato ed alla solitudine. Questo si vide tra i Greci del basso impero, e vediam questo a’ di nostri tra gli Indiani, i Chinesi, i Greci moderni, gl’Italiani e la maggior parte dei popoli orientali e meridionali dell’Europa.
La solitudine rimette in parte l’uomo nel felice stato di natura, staccandolo dalle sciagure della società. In mezzo ai tanti pregiudizi del mondo l’anima nostra non ha mai posa, ella è agitata continuamente da cento opinioni torbide e fra loro ripugnanti, le quali, nel vortice di una società miserabile ed ambiziosa, servono agli uni per sovrastare agli altri; ma nella solitudine ella mette giù tutte quelle illusioni straniere che la offuscano, e ripiglia il sentimento semplice di sè medesima, della natura e del suo autore. Così quando l’acqua fangosa d’un torrente devastatore delle campagne si arresta in qualche bacino fuor della sua corrente, depone tutta la melma, ripiglia la sua limpidezza, e fatta di nuovo trasparente, riflette le sponde, la verdura e la luce del cielo. La solitudine è proficua al corpo egualmente che allo spirito; gli esempi mag-