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campestre, e delle passioni proprie del cuore umano. Qualche volta egli ne leggeva a sua madre ed alla signora De la Tour i passi che lo colpivano maggiormente; ed allora, intenerito da rimembranze commoventi, si soffocava la sua voce e gli occhi erano bagnati di pianto. Parevagli di vedere in Virginia la dignità ed il senno d’Antiope in un colle sventure e con tutta la tenerezza di Eucari. All’opposto, egli fu stomacato dalla lettura dei nostri moderni romanzi, infarciti di usanze e di massime licenziose; e come venne a conoscere che tali romanzi contenevano una pittura esatta della società europea, paventò, e non senza qualche ragionevolezza, che Virginia vi si guastasse e si scordasse di lui.

Era di fatti trascorso oltre un anno e mezzo, e la signora De la Tour non avea per anche avuto alcuna lettera nè di sua zia nè di sua figlia; era questa arrivata in Francia felicemente; ecco tutto ciò che per via indiretta potè saperne. Finalmente un vascello che viaggiava alle Indie, le recò un involto ed una lettera di Virginia. Ad onta delle espressioni circospette di quella amabile ed indulgente creatura, ella comprese che sua figlia era molto infelice. Quella lettera dipingeva sì bene la sua condizione ed il suo naturale, che io la tengo a memoria quasi parola per parola.


«Mia carissima ed amatissima mamma,

«Io vi ho già scritte molte lettere di mio carattere, e non vedendo alcuna vostra risposta, devo pensare che non vi siano arrivate. Spero che questa avrà miglior fortuna, attese le precauzioni che ho prese per darvi le mie nuove ed avere le vostre.

«Ho pur pianto assai da che sono lontana da voi, io che non aveva pianto quasi mai, tranne sulle sventure altrui! Al mio arrivo mia zia fu molto maravigliata, quando, interrogandomi su quello che io sapeva, conobbe ch’io non sapeva nè leggere nè scrivere. Mi domandò allora qual cosa dunque avessi imparata da che era al mondo, ed avendole io risposto che mi era sempre occupata delle cure domestiche e del fare il voler vostro, ella mi disse che ne sapeva altrettanto una serva. Il dì appresso fui messa in educazione in una grande badia, poco lontana da Parigi, dove ho un