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paolo e virginia | 55 |
voi? E che sarà della mia che vi ama quanto la vostra? Che potrò io dir loro quando le vedrò piangere la vostra lontananza? Crudele! io non vi dico nulla ancora di me; ma che farò io mai quando la mattina non vi vedrò più, quando la sera non ci vedrà più insieme? Quando porrò l’occhio sui due palmizj che furono piantati al nascere nostro, e che per sì lungo tempo sono stati testimoni della nostra amicizia? Ah! poichè tu aspiri ad un’altra condizione, poichè brami altri paesi fuor di quello dove sei nata, e che vuoi altri beni sopra quelli che io posso darti col mio lavoro, lascia ch’io venga teco sul legno dove t’imbarchi. Lo ti darò coraggio nelle burrasche delle quali tremi tanto stando sul lido. Io poserò il tuo capo sul mio seno, riscalderò il tuo cuore avvicinando à quello il mio, e colà in Francia dove tu vai in cerca di ricchezza e di fasto, io ti servirò come schiavo, felice di vederti contenta; in que’ palagi dove sarai servita ed adorata, vedrai me pure ricco e nobile a segno di poterti fare il maggiore dei sacrifizj, morendo ai piedi tuoi.»
I singhiozzi gli soffocarono la voce, e noi udimmo quella di Virginia rispondere queste parole rotte dai sospiri: «Per te io parto.... per te che vedo tuttodì incurvato al lavoro per alimentare due famiglie impotenti. Il solo desiderio di renderti mille volte il bene che tu ci hai fatto, mi ha indotta a cogliere l’occasione di procacciare ricchezza. Ma qual ricchezza mai può valere la tua amicizia? Che mi parli tu di condizione? Ah! se dovessi io scegliermi un fratello, quale altro torrei fuor di te? O Paolo! o Paolo! tu mi sei ben più caro che un fratello! Ahi quanto ho fatto per respingerti lontano da me! io avrei pur voluto che tu mi dessi mano a staccare me da me stessa, fino a tanto che il cielo venisse a benedire la nostra unione... Ma! la mia forza è perduta!... Io rimango, io parto, io vivo, io muojo, disponi di me come ti pare... Oh me misera! dispogliata d’ogni virtù!... ho avuto forza per resistere al potere delle tue carezze, e non posso star salda al vederti addolorato.»
A questo, Paolo se la serrò al petto vivamente, gridando con voce terribile: «Io parto con lei; chi potrà separarci?» Noi gli fummo intorno tutti, e la signora