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paolo e virginia | 47 |
Quella lettera pose tutta la famiglia in costernazione. Domingo e Maria si diedero a piangere: Paolo, muto ed immobile, pareva che pendesse fra lo stordimento e la collera. Virginia teneva fissi gli occhi nella madre, e non ardiva proferire parola. «Avreste voi adesso cuore di abbandonarci?» disse Margherita alla signora De la Tour. «No, cara amica: no, figli miei, ripigliò quella, io non voglio lasciarvi mai; con voi ho vissuto, e con voi voglio morire: la vostra amicizia sola mi ha fatto gustare una vera felicità. Se la mia salute è un po’ guasta, questo deriva da vecchie afflizioni, chè la durezza de’ miei parenti e la perdita del mio caro marito, mi trapassarono il cuore; ma da quell’ora in poi ho avuta tanta consolazione e felicità stando con voi in queste povere capanne, quanta non avrei potuto promettermi dalla ricchezza de’ miei nella mia patria».
A queste parole versarono tutti un pianto di gioja, e Paolo, stringendo la signora De la Tour fra le braccia, le disse: «Nemmen io abbandonerò voi; stiano pur le Indie là dove esse sono, chè noi lavoreremo qui tutti per voi, cara mamma; con noi non vi mancherà mai nulla;» ma fra tutta quella gente nessuno fu lieto tanto quanto Virginia, sebbene meno di tutti ella di fuori lo mostrasse. Il rimanente di quel giorno videsi sul suo volto una dolce ilarità, sì che mostrandosi ella nuovamente tranquilla pose il colmo al comune contento.
Il giorno appresso, allo spuntar del sole, avendo essi appena terminato la preghiera che solevano fare tutti uniti prima di far colazione, Domingo gli avvisò che un signore a cavallo, seguito da due schiavi, veniva a quella volta. Era il signor De la Bourdonnais. Entrato egli nella capanna ritrovò tutta la famiglia seduta intorno ad una tavola sulla quale Virginia avea messo, all’usanza del paese, caffè e riso cotto nell’acqua. Avea messo inoltre patate calde e banani côlti allora. Tutto il vasellame consisteva in certe scodelle formate di zucche dimezzate, e le foglie del bananiere erano la biancheria. Il governatore non potè all’entrare nascondere la sua meraviglia vedendo cotanta povertà. Voltosi quindi alla signora De la Tour, le disse che gli affari pubblici lo distoglievano spesso dal por mente ai particolari, ma che non poteva però trasandare una