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44 | paolo e virginia |
trava che per consolare la famiglia, assicurando che il bel tempo non poteva esser lontano.
Di fatti verso sera la pioggia cedette; il vento regolare di sud-est riprese il suo corso, le nubi procellose furono gettate verso il nord-ovest, ed apparve sull’orizzonte il sole che tramontava.
Il primo desiderio di Virginia fu quello di rivedere il luogo del suo riposo. Paolo si avvicinò a lei timidamente e le offerì di accompagnarla; accettò ella sorridendo, ed uscirono insieme dalla capanna. Spirava un venticello fresco ed elastico. Si alzava la nebbia su per i dossi del monte, sul quale apparivano le strisce della schiuma lasciatavi dai molti torrenti che si esaurivano a mano a mano.
Quanto all’orto, orribili frane l’aveano posto tutto sossopra; la maggior parte degli alberi fruttiferi stavano rovesciati colle radici in alto; i prati erano coperti da grandi alluvioni di sabbia; il bagno di Virginia n’era tutto ripieno. Stavano però i due cocchi, ed eran verdissimi, ma tutto quanto era all’intorno appariva disperso e distrutto; non si vedevano più erbe, nè pergole, nè uccelli, tranne un qualche bengali che sulla punta delle roccie vicine metteva dolorosi lamenti per la perdita del caro nido.
Vedendo cotanta desolazione, Virginia disse a Paolo: «Voi avevate posto qui molti uccelli, la bufera li ha uccisi. Voi avevate piantato un orto, eccolo distrutto. Tutto perisce sulla terra, il cielo solo non cangia mai d’aspetto». Paolo rispose: «Deh! perchè non posso io darvi qualche cosa del cielo! ma non possedo niente nemmeno in terra». Virginia allora non senza arrossire ripigliò: «Avete però il ritratto di san Paolo». Appena ella ebbe detto ciò, Paolo corse a pigliarlo nella capanna di sua madre. Questo ritratto era una miniatura rappresentante l’eremita Paolo. Margherita aveva per esso una gran divozione; da fanciulla l’aveva portato lunga pezza appeso al collo, e, fatta madre, lo pose a quello del bambino. Era accaduto inoltre che sendo ella incinta, e così com’era, abbandonata da tutti, consolandosi col rimirare l’immagine di quel santo solitario, ne contrasse il bambino qualche somiglianza, dal che fu determinata ad imporgli il nome di Paolo, dando al figliuol suo per protettore un santo che menò