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paolo e virginia | 41 |
sciuti insieme? Osserva i nostri uccelli, perchè sono stati allevati nello stesso nido, si amano come noi facciamo, e come noi stanno anch’essi sempre uniti. Odi come si chiamano da un albero all’altro, odi come si rispondono; così quando l’eco porta le canzoni che tu canti sul flauto là in cima al monte, io stando in fondo alla valle, ne ripeto le ultime parole. Tu mi fosti sempre caro, e vie più caro dal dì che volevi cimentarti per me col padrone di quella schiava; da quel giorno io ho detto mille volte a me stessa: Ah! mio fratello è di buon cuore: senza di lui io sarei morta di spavento. Io prego Dio ogni giorno per mia madre, per la tua, pei nostri poveri servi; ma quando proferisco il tuo nome, mi pare che la mia divozione si riscaldi. Oh con quanto calore io lo prego che ti guardi da ogni male; ma tu perchè vai sì lontano ed in luoghi tanto erti a pigliare per me frutti e fiori? non ne abbiamo noi già in abbondanza nell’orto? Oh come sei spossato! tu sudi da capo a piedi». Ed in questo gli andava asciugando la fronte e le guance con un fazzolettino bianco e lo baciava e ribaciava.
Ma da qualche tempo Virginia sentivasi tocca da una incognita malattia. I suoi begli occhi azzurri si marezzavano di un color fosco, il suo candore ingialliva, e tutte le sue membra erano rifinite per languidezza; il bel sereno della sua fronte era sparito, nè più brillava sul suo labbro il sorriso. La si vedeva all’improvviso esultante senza gioja e malinconica senza afflizione; i suoi trastulli innocenti non le piacevano più, nè i dolci suoi lavorii; sfuggiva la conversazione della sua cara famiglia; andava errando qua e là negli angoli più solinghi della casa, cercando riposo e non trovandolo in nessun luogo. Qualche volta, alla vista di Paolo, ella gli correva incontro scherzosamente, ma appena gli era presso, la coglieva tutto a un tratto una grande confusione, le sue guance pallide si ricoprivano di un rosso vivo, nè sosteneva più di mirarlo in viso: e Paolo le andava dicendo: «Questi scogli sono tutti ornati di verdura, i nostri uccelli cantano quando ti mostri: tutto è gioja intorno a te; tu sola sei malinconica». Ed in questo cercava di rianimarla co’ suoi teneri abbracci; ma ella come più poteva se ne schermiva, e tutta tremante correva alla madre. Erano