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paolo e virginia 37

la conduceva davanti a noi (eravamo noi allora gli anziani della città), dichiarando che la faceva sua moglie quantunque povera. A questa scena la signora De la Tour non poteva trattenere le lagrime, chè le tornava a mente e l’abbandono dei suoi parenti, e la sua vedovanza, ed il buon accoglimento di Margherita, al quale si aggiugneva di presente la speranza di una felice unione fra i loro figli: questa rimembranza, mista di mali e di beni, ci faceva piangere tutti di dolore e di gioja.

Cotesti drammi erano espressi con tanta verità, che noi ci credevamo trasportati nelle campagne della Siria o della Palestina. Avevamo anche illuminazione, decorazioni ed orchestra convenienti allo spettacolo. Un piccolo spazio in mezzo ad un bosco era d’ordinario il nostro teatro; noi ci collocavamo sotto le grandi arcate verdi degli alberi, che avevano difeso il luogo dal caldo della giornata; ma allorchè il sole calava sull’orizzonte, i suoi raggi si cacciavano attraverso i tronchi degli alberi, e gettavano là sotto una luce rifranta, maravigliosa a vedersi. Alcuna volta appariva tutto intiero il suo disco in fondo a qualche viottola, e la faceva scintillar tutta di luce. Il fogliame, illuminato per disotto da una luce rancia, teneva la tinta infuocata dei topazzi e degli smeraldi. I bruni tronchi coperti di musco divenivano colonne di bronzo antico, e gli uccelli che s’erano già appollajati, vedendo la nuova luce, la salutavano cogli ultimi loro canti.

Sovente, distratti in cotali passatempi, la notte ci era addosso; ma la purezza dell’aria e la dolcezza di questo clima ne permettevano di poter dormire colà in mezzo ai boschi sotto un tetto di frasche senza temere di ladri nè d’appresso nè da lontano; e tornando ciascuno il dì vegnente alla sua capanna, la ritrovava tale quale l’aveva lasciata. Tanta era la lealtà e la semplicità che regnava in quest’isola, ignara a que’ dì d’ogni commercio, che le porte di molte case si chiudevano senza chiave, ed una serratura per molti creoli era un oggetto raro.

Correvano certi giorni nell’anno, i quali erano sommamente festeggiati da Paolo e da Virginia: eran questi i giorni del natale delle loro madri. Faceva Virginia il dì innanzi focacce di farina di frumento, e le