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O miei cari figli, così fin dalla prima età vostra innocente vi esercitavate alla beneficenza! Quante volte in questi luoghi le vostre madri vi strinsero al seno ringraziando il cielo che volesse in voi preparare una consolazione alla loro vecchiezza, e che vi avesse posto sul cammino della vita con preludii tanto felici! Quante volte all’ombra di queste roccie fui con esse a parte de’ vostri campestri conviti, i quali non avevano costato la vita ad alcun animale! Una grande zucca piena di latte, delle uova fresche, focaccie di riso, che venivano in tavola sulle foglie dei banani, ceste piene di patate, aranci, melagrane, davano cibi sani, succhi soavi, ed allegravano a un tempo l’occhio colla gajezza de’ loro colori.

La conversazione era altrettanto dolce ed innocente quanto i lor conviti: Paolo vi ragionava spesso de’ lavori del dì e di quelli della dimane; egli meditava sempre alcunchè di comune vantaggio. Qui il sentiero poteva ridursi più facile, colà era incomodo lo scanno; questo pergolato non dava ombra bastevole; Virginia là starà meglio.

Ne’ tempi piovosi passavano la giornata tutti uniti padroni e servi nella stessa capanna tessendo stuore d’alga, e panieri di bambù. Vedevansi posti al muro in bella ordinanza rastrelli e vanghe e zappe, e presso a que’ rurali strumenti vedevansi le ricolte ancora. Erano sacchi di riso, covoni di frumento e lunghi grappoli di banani. Nè l’abbondanza andava mai scompagnata dalla delicatezza: Virginia, istrutta da Margherita e da sua madre, componeva conserve e limonee con sugo di canna da zucchero, limoni e cedrati. Come si faceva notte cenavano tutti al lume di una lucerna; quindi ora la signora De la Tour, ora Margherita narravano qualche avventura o di viandanti smarriti la notte ne’ boschi d’Europa infestati dai ladri, o di bastimento sbattuto dalla tempesta contro gli scogli di un’isola deserta. A questi racconti s’infiammavano, le anime sensibili de’ loro figli, e domandavano al cielo la grazia di poter un qualche di sovvenire cotali infelici; ed andando quelle due famiglie a riposare, si separavano col desiderio di rivedersi il giorno appresso: cadevano qualche volta sopite allo strepito della pioggia che scendeva a torrenti sul tetto delle capanne,