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16 | paola e virginia |
vento mi ricordarono i figli di Leda chiusi nel medesimo guscio.
Ogni loro studio mirava a compiacersi l’un l’altro, e a darsi mano nelle faccende. Per altro erano ignoranti come creoli, e non sapevano nè leggere nè scrivere. Non si travagliavano dell’accaduto ne’ tempi remoti, in parti lontane; la loro curiosità non sorpassava questo monte; pensavano che in capo a quest’isola stesse il fine del mondo, e non sapevano vedere qualcosa amabile potesse darsi colà dove essi non erano. Il volersi bene e il volerne alle loro madri occupava tutto il potere delle loro anime; le scienze inutili non avevano mai turbata la serenità dei loro visi, nè furono mai annojati dallo studio di una malinconica morale. Avendo ogni cosa comune tra loro, ignoravano che vi è il rubare, che è vietato; nè conoscevano che fosse intemperanza, avendo solo copia di semplici vivande; mentire non sapevano, chè nissuna verità avevano a nascondere. Niuno li sbigottì mai narrando con che fieri castighi si puniscano da Dio i figli ingrati: quivi l’amor filiale procedeva dall’amore materno. Della religione non si era loro insegnato che quel tanto che la rende amabile, e se non erano spesso in chiesa a porgere lunghe preci, alzavano però ad ogni momento le loro mani innocenti al cielo a cui offerivano un cuore tutto semplice, e pieno di amore, e questo dovunque si fossero, in casa, ne’ campi, nel bosco.
Così trascorse la prima loro infanzia come una bell’alba che promette un più bel dì. Erano omai venuti sì innanzi, che potevano dividere colle loro madri le domestiche faccende. Come udivasi il gallo dare avviso del giorno vicino, Virginia si alzava, andava per acqua alla fontana, e rientrando in casa apprestava la colazione. Poco dopo, quando il sole indorava le piante che circondano questa chiostra, Margherita veniva col suo figliuolo dalla signora De la Tour: intuonavano allora tutti le loro orazioni, dopo le quali facevasi il primo pasto, stando sovente sulla porta seduti sull’erba sotto un pergolato di bananieri, che fornivano vivanda ne’ loro frutti sostanziosi, ed anche i tovagliolini nelle larghe e lunghe loro foglie. Un cibo sano ed abbondante sviluppava rapidamente le membra di que’ due giovanetti, ed una dolce educazione dipingeva nella loro fi-