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paola e virginia 15

il contrario; ma esse si consolavano nel pensiero che un giorno i loro figli più felici avrebbero, lungi dai pregiudizii europei, goduto i piaceri di sposo e di sposa, e nel tempo stesso la felicità dell’uguaglianza. E veramente era un portento l’affezione che già si mostravano que’ fanciullini. Se Paolo piangeva, gli mostravano Virginia: al vederla egli sorrideva, e si calmava. Se alcun male accadeva a Virginia, le strida di Paolo ne davano avviso; ma quell’amabile fanciullina ripigliava tosto l’aria lieta perchè l’altro non si crucciasse. Ogni volta che io veniva qui, vedeva que’ due bamboli ignudi all’usanza del paese, che potendo a stento reggersi a camminare, si tenevano abbracciati, come vediamo rappresentata la costellazione dei Gemelli. Nemmeno la notte potevasi separarli. Sovente al suo arrivare essi erano già stesi nella culla medesima ed uniti strettamente guancia a guancia, petto a petto, e dormivano abbracciati.

Quando seppero parlare, i primi nomi che si diedero, furono quelli di fratello e sorella; l’infanzia, che conosce le carezze più dolci, non conosce più dolci nomi. La loro amicizia, volta dall’educazione ai bisogni reciproci, diveniva più ferma; già l’economia, la pulitezza con tutte le altre cure casalinghe furono i doveri di Virginia, e l’opra sua era premiata sempre dalle lodi e dai baci di suo fratello. Egli, instancabile sempre, o s’affannava provandosi a vangare l’orto con Domingo, o gli teneva dietro nel bosco con una piccola scure in mano, e se mai, strada facendo, gli veniva di vedere un bel fiore, un buon frutto, ovvero un nido d’uccelli, quand’anche fossero stati sull’ultima cima di un albero, egli vi si arrampicava per coglierli a sua sorella. Dove uno se ne incontrava, si congetturava che l’altro non poteva essere lontano. Scendendo io un giorno da questo monte, vidi Virginia che dal fondo dell’orto correva alla volta di casa, coperta il capo colla sua gonnellina, che per di dietro si era tirata addosso, per ripararsi da una pioggia impetuosa. Dalla lunga la credetti sola, ed essendo corso per ajutarla a camminare, vidi ch’ella se ne andava abbracciata con Paolo, quasi tutto coperto anch’egli dallo stesso riparo, ridendo ambedue di avere trovato un nuovo ombrello. Quelle due care testine, così rinchiuse sotto quella sottana enfiata dal