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paola e virginia 9

che voi avete acquistato gran capitale di esperienza. Deh! se ne avete agio, narratemi, ve ne prego, quel che sapete intorno agli abitanti di questo deserto. Anche l’uomo il più guasto dai mondani pregiudizii gode, credetemi, di sentir ragionare della felicità che viene dalla natura e dalla virtù».

Allora quel vecchio, posta un momento la mano sulla fronte, come chi vuol riordinare in sua mente varii fatti, ecco quello che mi narrò.


Nell’anno 1726, un giovine di Normandia, chiamato il signor De la Tour, dopo aver fatto invano molte pratiche per ottenere un grado militare ed un qualche ajuto dalla sua famiglia, risolse di venire in quest’isola per procacciarvi fortuna. Avea con sè una giovine sposa, della quale era amante riamato. Era ella uscita da una famiglia delle nobili e ricche di sua provincia; ma l’aveva sposata segretamente e senza dote, perchè i parenti di lei si erano levati contro questa unione, perocchè egli non era gentiluomo. Egli la lasciò al Porto-Luigi di quest’isola, ed imbarcossi pel Madagascar, colla speranza di comperare colà un qualche moro, e di tornar qui prontamente a stabilire una piantagione. Sbarcò al Madagascar nella cattiva stagione, la quale comincia alla metà d’ottobre, e poco appresso vi morì côlto dalle febbri contagiose che dominano quel paese sei mesi dell’anno, e che saranno sempre un ostacolo per le nazioni europee che vi si volessero stabilire. L’avere che egli aveva portato con sè, andò tutto perduto, come accade d’ordinario quando uno muore fuor della sua patria. Sua moglie, rimasta all’isola di Francia, si vide vedova, incinta, e senza niuna altra cosa al mondo, tranne una femmina mora, in una terra ove ella non aveva nè credito, nè raccomandazione di sorta. Non volendo rivolgersi ad uomo alcuno, morto colui che solo ella aveva amato, la sua sventura le diede coraggio, e risolse di coltivare colla sua schiava un cantuccio di terreno, onde procacciarsi vitto.

In un’isola quasi deserta, ove il terreno era in balía d’ognuno, ella non istette già a scegliere nè l’angolo più ferace, nè il punto più favorevole al commercio; ma cercando una qualche gola di monte, un qualche asilo nascosto per vivervi sola e sconosciuta, volse