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paolo e virginia | 107 |
il desiderio delle quali, avendo indurito contro lei i suoi parenti, videsi condotta all’estremo del disagio, sì che morendo sentì tutto il rammarico d’essere spogliata e dell’essere quindi disprezzata da quelle persone medesime che guidarono tutti i passi della sua vita.
A fianco della sepoltura di Virginia, all’ombra delle medesime canne, fu collocato il suo caro Paolo, ed ivi presso le loro tenere madri e que’ due buoni servitori. Quegli umili sepolcri non sono contrassegnati che da mucchi di terreno senza pietra alcuna, e senza iscrizione che predichi le virtù di chi vi sta dentro; ma sta la memoria di loro indelebile nel cuore di quelli che n’ebbero benefizii. Chi amò in vita la modestia e la solitudine non ha bisogno di cercar fama e rumore dopo la morte. Che se quelle anime pie si curano ancormò delle cose di quaggiù, godono certamente d’aggirarsi sotto i tetti di paglia abitati dalla virtù laboriosa, ed ivi consolano la povertà che mal comporta l’essere suo, accendono fiamme costanti ne’ giovani cuori, inspirano amore pei beni della natura, mantengono l’affezione al lavoro ed il timore delle ricchezze.
La voce del popolo che tace quando l’adulazione innalza superbi monumenti alla gloria dei re, ha voluto eternare la rimembranza della perdita di Virginia, con dare ad alcuni punti di quest’isola certi nomi analoghi ai fieri suoi casi. Vedesi colaggiù, presso l’isola d’Ambra, un sito denominato il canale del Saint-Geran, dal nome del vascello che vi fece naufragio nel ricondurla dall’Europa. L’estremità di quella lingua di terra che mirate colà, distante di qui tre leghe, mezzo coperta dalle onde del mare, è quella stessa intorno alla quale non potè volgersi il Saint-Geran per entrare nel porto il dì innanzi alla tempesta, e perciò chiamasi volgarmente il capo Infelice; e colà in faccia voi vedete il seno della Tomba dove trovammo Virginia coperta di sabbia, chè forse il mare nel rendere quel caro corpo a’ suoi, volle anche in quel modo onorare il suo bel pudore su questi lidi già onorati dalla sua innocenza.
O giovinetti, che foste uniti da un amore sì tenero, madri infelici, cara famiglia, questi boschi grati un tempo a voi delle loro fresche ombre, queste fonti che scorrevano per voi, questi poggi dove prendevate ri-