Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
paolo e virginia | 105 |
lettera, la quale, attraversando i regni, passando per entro agli odii ed al furibondo parteggiare dei popoli, arriva finalmente al suo destino apportatrice di gioja e di speranza ad un sol uomo, e non potrà il sovrano protettore dell’innocenza giugnere per istrade segrete a dare ajuto ad un’anima virtuosa che tutta ripone in lui la propria fidanza? Che mestiere è a lui per ciò di mezzi visibili, mentre tutto muove con una mano non veduta? Finalmente perchè vorrem noi combattere i sogni quando la vita nostra con tutti i suoi disegni vani e fugaci altra cosa non è fuor che un sogno?
Sia che può, la visione delle sventurate mie amiche venne prestissimo ad effetto. Paolo morì due mesi dopo il naufragio della sua cara Virginia, della quale aveva in bocca il nome continuamente; nel termine di otto giorni Margherita sentì morirsi con tal gioja che la virtù sola può far provare. Con che teneri modi pigliò commiato dalla signora De la Tour, sperando, come le diceva, di farsi poi tra loro una dolce ed eterna compagnia: «Bella cosa è la morte, diceva, io la bramo assai: se la vita è un castigo, chi non vorrà vederne presto il termine; e se l’è una prova, bisogna pregare Iddio ch’ella sia breve».
Il governo pigliò pensiero di Domingo e di Maria, i quali, resi già impotenti della persona, poco vissero più delle loro padrone; finì di vivere anche quel povero Fedele, credo il dì appresso che morì il suo padrone.
Io condussi a casa mia la signora De la Tour, la quale portava il peso di tante disgrazie con una straordinaria grandezza d’animo; fu un prodigio il vederla consolare Paolo e Margherita fino ai loro estremi, come se non avesse a piangere d’altro che della loro sciagura; e poichè ebbe perduto anche la loro compagnia, volgeva ad ogni momento le parole intorno a loro, non altrimenti che se que’ cari amici dimorassero nei dintorni: ma già non sopravvisse a loro che un mese, e allorchè cadeva il discorso sopra sua zia, si asteneva affatto dalle querele, e pregava invece Iddio che volesse perdonarle ogni cosa e concederle pace, poichè giunse la nuova che era stata assalita da un fiero turbamento d’animo, appena ebbe cacciata via con tanta crudeltà quella povera fanciulla.