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98 | paolo e virginia |
scatoletta, e se l’accostò alla bocca; ma nella piena degli affetti rimase affogato il suo cuore, e l’occhio suo sanguigno non potè aver lagrime per piangere; ed io a lui: Deh, figliuol mio! date retta all’amico vostro, il quale fu anche amico di Virginia, a quegli che in mezzo alle vostre speranze ha tentato spesse volte di esercitare la vostra ragione a sostenersi incontro alle avversità della vita. Da che deriva questo vostro dolore inconsolabile, amarissimo? Dalla disgrazia vostra forse, ovvero da quella di Virginia?
«La disgrazia vostra?... Ah sì! essa è immensa, non v’ha dubbio. Voi avete perduto la più amabile fra le fanciulle, che doveva essere la più degna infra le spose. Aveva abbandonato l’essere suo per abbracciare il vostro, ed aveva calpestate le ricchezze per venire a voi, chè in voi solo ella vedeva un premio degno della sua virtù. Ma, chi vi assicura che quella donna, da cui pareva pur che doveste aspettare una grande felicità non fosse destinata piuttosto a riuscirvi una fonte di mille guai? Povera e diseredata, che le restava a fare se non inchinarsi al lavoro con voi? e nel lavoro l’avreste veduta venir meno, resa delicata dall’educazione, quantunque incoraggiata dalle sciagure. Poi, divenuta madre, eccovi stretti ambidue da mille cure affannose: da una parte la cadente famiglia, dall’altra la nascente, tutti chiedenti sostentamento.
«Voi mi direte: Il governatore ci avrebbe dato soccorso; ma pensate voi che negli spessi cambiamenti di governo che nascono in questa colonia, sia per toccarne sempre un De la Bourdonnais? Non potrebbe egli capitar qui un governatore ingiusto e scostumato? Figuratevi un po’ la sposa vostra costretta a corteggiar questo tale per averne qualche ajuto: in quel frangente supponetela debole, eccovi infelice; vogliatela savia, sareste rimasto povero.... e per lo meno, chè forse la bellezza e la virtù della moglie vostra avrebbero potuto tirarvi addosso persecuzioni in luogo degli sperati soccorsi. Ma voi replicate: Nessuna disgrazia avrebbe avuto il potere di togliermi la consolazione d’essere io stesso il protettore della mia cara moglie, tanto maggiormente stretta a me quanto più debole, di portare io tutto il suo affanno,