Pagina:Saibante - Le prose di Bianca Laura Saibante Vannetti.pdf/19

13


pervenne all’orecchie di Pietro, il quale, ricordandosi ogni beneficio ricevuto, stimò opportuno dover esso ancora a soccorso del Padrone venire, e così fece.

Il giorno della medica unione essendo perciò venuto, quelli della Città ed i terrieri ad una medesima otta e nella stessa camera ove l’amalato giaceva furonsi ritrovati, e Pietro ancora tra questi faceva di sé vantaggiosa mostra. Quando al Padrone, che molto più sana la vista avea dello stomaco, gli occhi girando intorno mirando ciascheduno della brigata, appunto veduto gli venne Pietro, e non altrimente che desso parendogli, incominciò forte a dubitare; e finalmente stabilì di volerlo a sé far accostare, che che avvenire ne potesse, e fattogli cenno, così dissegli: «Potenza in terra! Signor Medico, e’ mi sembra ch’io vi conosca». Pietro allora per temenza di non essere dalla brigata tutta ravvisato - che ben di leggieri accader poteva - mentre a tutta la Città era notissimo per mezzo del Padrone che solea ad ogni suo passo tenerselo a lato, quasi cucito al fianco l’avesse, e talora giugnea fino a partir seco del grato odor de’ pitali che annasar e’ dovea - in confirmazione gli fece un piccol moto al capo; dove che fatto già certissimo il Padrone d’ogni suo dubbio, principiò così smascellatamente ed alla sbardellata a ridere che sembrava fuor de’ gangheri uscito, alla qual

improvvisa