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INTRODUZIONE.


Travagliava il Sole nella scorsa estate con sue fiamme moleste gli uomini, e gli animali, e languir faceva sui loro steli chinate l’erbette molli, ed i fiori, quand’io togliendomi alle noje cittadinesche mi consigliai d’andarne tutto solo a soggiornare un’amena villetta, quinci non lontana, lieta di vaghe circostanti colline, di zampillanti ruscelli, e di opache ombre ospitali. Non so s’io v’andassi indotto piuttosto dalla speranza di trovare colà meno cocenti gli ardori, o spinto dalla grave inquietudine, che l’animo mio sì forte agitava, che me a me stesso rendeva insopportabile. La luce della verità non avea per anco rischiarato il mio intelletto, nè il fuoco della virtù aveva ancora purgata la mia anima. Io correva all’im-

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