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te nojosi: addio beata tranquillità dell’animo, addio pura, ed ilare letizia, voi più non siete per lui, che nomi vani, e privi di senso. Quale, ne’ suoi dintorni, havvi più romita piaggia, e solitaria, dessa sola lo vede errar quà e là smanioso, e corrucciato, traendo del core spessi, e flebili sospiri. La notte, allorchè tutte dormon le cose, ed il placido sonno sparge di dolce obblio le sciagure de’ mortali, la notte non men del giorno crudele, niuna tregua concede alle sue ambasce. Egli va stancando senza bassar palpebra or l’una or l’altra sponda del letto, niuno trovando a’ suoi mali conforto. Intanto inutile alla sua famiglia, ed alla sua patria, segno miserabile della compassione de’ suoi amici, e del biasimo di chi con animo pacato i suoi delirj contempla, egli avvilisce la sua riputazione, scema il suo patrimonio, e logora la sua salute.

Ma come mai (subitanamente, e caldamente interrompendolo diss’io) come mai è possibile, che Iddio con sì improvvido consiglio abbia collocato ne’ nostri petti questa forza ineluttabile, se dessa dovea sotto le insidiose apparenze del piacere gettarci inesorabilmente in braccio del dolore il più tormentoso? So anch’io quanto atroci sieno le pe-

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