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sensazioni, che derivano dall’idea di una bellezza sovraumana, e di una virtude sublime, questo dono deve essere coltivato colla lettura degli scritti sublimi de’ sommi ingegni, quando non si voglia che inutile rimanga del tutto, sì per la nostra felicità, che per la nostra gloria. Egli non è punto dissimile da pianta gentile, ed in gran pregio tenuta, o per gli odorosi suoi fiori, o per le squisite sue frutta, cui non basta collocare in adattato terreno, ma conviene eziandio cavarvi all’uopo col sarchio l’erbe inutili che la circondano, difenderla dalle brumali intemperie, e ristorarla d’acqua ne’ bollenti ardori della state; poichè altramenti inselvatichita, l’aspettazione defrauda dell’indolente colono. L’uomo, che a sì nobile occupazione si dedica, trae non solo qualche compenso dalla speranza di poter un giorno saziare l’ardente brama di gloria, che alla fatica gli serve di sprone; ma gli è parimente di non tenue conforto il poter dire a se stesso, che se pur dovessero tutti li suoi sforzi tornargli inutili, che ciò nullostante, essi gli avrebbero procacciato almeno altrettante ore felici, quante pieno l’animo, e la mente del suo lodevole proposto, ne avesse impiegate, talmente immerso nello studio, e nella

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