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raccozzarle, onde porgergliele poscia, così ordinate, a considerare. Vedi se questo sia il tuo caso, e fa ch’io senta, se da’ miei detti stimi, che possa venirtene qualche giovamento.

Non sì tosto cessò in me la sorpresa cagionatami dall’udir quella voce in un luogo, dove io mi credea di esser solo, che ravvisai incontanente il saggio dond’essa movea. La sua vecchiezza, che solo venia palesata dal candor de’ capelli, e non già dalla guancia rugosa, che fresca anzi si serbava, nè dalla languidezza dello sguardo, che ancora si era oltramodo vivace, e certa dolce severità, che nel suo sembiante traspariva, oltre all’inusitato vestimento, che più alle greche fogge s’assomigliava, che alle nostrali, melo dierono a conoscere pel solitario abitatore di una cella romita, che sul vicin colle sorgeva; uomo quasi in venerazione presso le genti di quel paese, più ancora per le sue morali prerogative, che per lo suo ingegno, che non potendo essere da loro conosciuto, non poteva quindi essere neppure giustamente pregiato. Io lo conosceva soltanto di veduta. Fantasticando poscia meco stesso, com’egli là si fosse trovato, non seppi in miglior guisa diciferare l’enigma, che supponendo lui essere colà venuto, pri-

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