So che dell’alme grandi
Questo è pregio, ed il sai,
Cui tu, qualunque e’ sia, 64Però a invidiar non hai.
Ma a non esserti grave
De’ miei carmi col suono,
Ti chiederò quì scusa, 68E a lor darai perdono.
Dunque il buon cuore accetta,
Come affabil ne sei,
E ti sia caro insieme 72Chi mosse i versi miei.
Non miglior potev’egli
Trovar ad essi obbjetto,
Questi esprimon la gioja 76Che ci trabocca in petto.
Te di morte vedere
Dalla mano rapita
Chiunque ne consola, 80E applaudesi a tua vita.
Così cent’anni almeno
Ti lasci il ciel pietoso
La Patria a far lieta, 84De’ poveri a riposo.
E tu, se bene umile,
Canzone, a lei ti porta,
La priega di mercede, 88E in essa ti conforta.