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ARrise a’ nostri voti
     Alfin pietoso il cielo
     Col trar fuor di periglio,
     4Donna, il mortal tuo velo.
Troppo perduto avria
     Quest’oggi il picciol Reno,
     Se Figlia in te perdea
     8Ch’ha sì bell’alma in seno.
Ben rammentar puoi gli Avi
     Che furo tanti Eroi;
     Ma il chiaro illustre sangue
     12E’ il men de’ pregi tuoi.
Candido cor sincero
     Non men che umile, e pio,
     Per cui cara alle genti,
     16E sei più cara a Dio;
Questo ti rende pronta
     A sollevar coloro,
     Che per vicende avverse
     20Bisogno han di ristoro.
E a superarne infatti
     Morbo crudel cotanto
     Alzossi al divin Trono
     24De’ poverelli il pianto.
Di lor mosso a pietade
     Dio fe’ lor paghi appieno
     Col benedir le cure
     28Di chi segue Galeno.



Che