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* xlix *

DEl mio Figlio, o Signore, io t’offro il Figlio:
     Riceva tua pietà l’ostia innocente;
     Anzi che ingrato riesca, e sconoscente
     4A te, si piglj dalla terra esiglio.
Scevro così d’ogni mortal periglio,
     Lui vivo l’uno, e l’altro suo parente
     Terran per certo, e renderan sovente
     8Grazie del dono a te con lieto ciglio.
Ma se in questa del pianto incerta valle
     Per tuo voler convien ch’egli si resti,
     11Unqua non esca di virtù dal calle;
E col nome dell’Avo egli si presti
     Da’ genitori esempio, che non falle,
     14Come il buon Vecchio, da costumi onesti.



D Arri-