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* xliii *

MIra dal ciel, ov’hai, cred’io, ricetto,
     Illustre Genitor, questa Donzella,
     Che dall’Arcier Divin ferito il petto,
     4Ratta fuggissi in solitaria cella;
     E in questo giorno il Sacrificio eletto
     Saggia or compie, e si fa ognor più bella
     Agli occhi del Signor, cui tanto piacque,
     8Che in isposa la scelse allor che nacque,
Mirala, dissi, in giovanetta etade
     Da forte superar suoi fier nemici,
     E ciò che più avvelena, e persuade
     12Di Donna il core con infausti auspici.
     Gli alti natali, e tutte l’altre strade
     Che a lei s’aprir per trar suoi dì felici,
     Generosa disprezza, e fa suo vanto
     16Aver per sempre il Crocifisso a canto.
Ed oh! quale a provar tu avrai contento
     Oggi in veder l’avventurata Figlia
     Trionfatrice nel fatal cimento
     20Che i più forti a temer spesso consiglia.
     Benedirai ben cento volte, e cento
     Colei, che ti fu Sposa, a cui somiglia
     Ne’ bei pregi dell’alma, e nel candore
     24Di un sempre giusto, ed illibato core.



Oh