D’Evangelica voce il tuon possente
Miseri peccatori udir vi spiace?
Dunque Orator per voi non è eloquente 4Quantunque sacro, e più che altrui verace?
Pur scorgete Davidde penitente
Del suo fallo con Dio tornar in pace:
Onde a Natano, e umil, non renitente 8Presto sè accusa, e in lagrime si sface.
Mirate ancora di Francesco un Figlio,
Il Padovano onor, che al mar vicino 11Parla, poichè uomo ad esso non è intento;
Indi, e inarcate con rossore il ciglio,
Ecco lo ascoltan, si è il poter Divino, 14Gli abitator del liquido elemento.
AL grato suon de’ celestial strumenti
Di cruda Morte si distrugge il telo,
E Maria sorge, ed il terren suo velo 4Con seco porta oltre le nubi, e i venti.
Gli Angeli del Signor scendon non lenti
Ad incontrarla, e con bel gaudio, e zelo
Presto alle soglie del festoso Cielo 8Su’ vanni l’accompagnan riverenti;
Or questa umile coronar si vede
Della Terra, e del Ciel sola Reina, 11Perchè già Madre del Divino Erede:
Alla Triade Augusta indi vicina
In alto Soglio collocata siede, 14Eletta a riparar nostra ruina.