Ma tu, forte Eroina,
Gli hai debellati, e vinti,
E con piacer lor vedi 64In fra tuoi lacci avvinti.
Così Giuditta un giorno
Fe’ d’Oloferne scempio,
E che possa mai donna 68Tardo s’avvide l’empio.
Bella vittoria invero
Appo gli Ebrei fu quella;
Ma tu più assai pugnasti 72Di lei, gentil Donzella.
Quei fu un nemico solo,
Se ben di squadre cinto,
Quì tre sono i nemici, 76E tutti e tre n’hai vinto.
Di scimitarra a un colpo
Quegli cader potea,
O ancora per altr’arme 80Versar l’anima rea;
Ma non così già questi,
Che non temon di morte
L’ira, nè di ferite 84Che son d’umana sorte.
Zelo solo, e virtute
Loro orgoglio raffrena,
Che se pur non gli ancide, 88Gli sforza, e gl’incatena.
Arme così possenti
Tu maneggiar ben sai,
E teco al gran cimento 92Il tuo Signor avrai.